mercoledì 5 marzo 2008

la pratica 1

Ho ricevuto una mail da un lettore del blog che chiede come iniziare il lavoro, è un bello scambio perché per poter rispondere ad una domanda è necessario aver vissuto la domanda. Se una risposta è meramente un esercizio dialettico e teorico non può avere nessuna forza a non può aiutare nessuno in questo cammino.
Ho chiesto l'autorizzazione a GC per pubblicare parte delle domande e risposte di questo scambio che abbiamo perché ritengo che possa essere utile anche ad altre persone che frequentano il blog.
Resta comunque che ogni risposta che viene data è riferita personalmente a GC perché il lavoro pratico può essere svolto solo nello specifico e in considerazione delle contingenze reali.
Questi sono i primi passi conoscitivi, per poter procedere lo scambio fra chi lavora deve diventare più concreto, si deve creare come dicevo in un precedente articolo una relazione di mutua sincerità e fiducia, che nasce solo dalla comprensione reciproca e da un sincero desiderio di lavorare su di se.
Spero ancora che lo scambio che pubblicherò sul blog in differenti momenti possa essere di aiuto ed ispirazione per chi sta leggendo e lavorando su di se.
Buon Lavoro a tutti.

29/02/2008
Voglio iniziare a lavorare su di me perché mi sono accorto di essere veramente un automa per lunga parte del giorno, reagisco a stimoli automatici. Per esempio mi prefiggo di fare qualcosa e poi non ci riesco perché la mia mente inizia a correre qua e là.. c'è sempre qualcos'altro da fare prima. Non ho alcun controllo sulla mia vita sono completamente sballottato qua e là dalle onde della vita. Beh, forse ora sto esagerando, ma vorrei iniziare a guidare la mia barca, per evitare che il mio viaggio sulla terra sia inutile.
Ora, non so se ho capito qualcosa del sistema, ma c'è una sequenza di esercizi da fare, per poter riacquistare il controllo su se stessi. Dal tuo penultimo post sul blog, deduco che devo iniziare ad osservare gli altri in uno stato dissociato ed osservare tutto quanto succede: è bene partire da questo esercizio?

Risposta
Ciao GC,
capisco la situazione che descrivi, e spero che la verifica della tua meccanicità sia uno stimolo sufficientemente forte per spingerti al cambiamento.
Mi preme farti notare che il cambiamento che deriva dal lavoro su di sé è inizialmente l'acquisizione della capacità di vedere per periodi più lunghi le nostre reazioni meccaniche, il che spesso induce una profonda frustrazione. Questo per introdurre un punto fondamentale nell'idea del lavoro e che non possiamo essere soli in questo percorso, abbiamo bisogno di altre persone che sono passate prima di noi nelle stesse difficoltà e ci possono aiutare a superate gli inevitabili intervalli che intervengono in ogni ottava. Per questo è necessario che fra le persone che lavorano insieme vi sia, come lo definisce Gurdjieff, una relazione di mutua sincerità e fiducia, che si può costruire solo partendo da un personale desiderio di cambiamento e dalla necessità di un confronto reale.
Venendo a qualcosa di più immediato, il lavoro deve essere fatto su più punti in parallelo, principalmente dal punto di vista di acquisizione di nuova conoscenza e di verifica della stessa attraverso la propria esperienza diretta.I libri del sistema e il blog che sto scrivendo sono un "contenitore"di queste idee, quello che è necessario poi è prenderle ed iniziare a verificarle.
Praticamente il passo che devi fare adesso è quello di imparare ad osservarti e perché questo avvenga devi avere qualcosa da osservare, cioè una terza forza. E' un buon punto di partenza l'idea dei quattro centri e delle funzioni ad essi collegate, cerca di riconoscerle di vedere le loro manifestazioni, come un gruppo di Io viene attivato e perché, inizia ad acquisire più informazioni che puoi su di essi. Ricorda di credere alle tue percezioni il lavoro viene da te e giunge a te, come ti ho scritto una mente critica e analitica è un presupposto fondamentale.
Osserva, poniti delle domande, riconosci quante più parti di te ti è possibile e continua ad aggiungere conoscenza del sistema.
Scrivi le tue osservazioni e le manifestazioni che attribuisci ai diversi centri, è utile, e se vuoi mi puoi spedire ciò che hai raccolto.L'osservazione degli altri è importante perché spesso è più facile vedere negli altri certe manifestazioni piuttosto che in noi stessi, ma ricorda che devi sempre tornare a te, quello che vedi degli altri è un riflesso di quello che sei tu, di come filtri la realtà che ti circonda.

Nessun commento: