venerdì 7 marzo 2008

I commentari di Belzebù - progetto traduzione

Nel progetto dei commentari di Belzebù, che sinceramente sembra essere entrato in un intervallo, si è affacciato un testo molto interessante di Bennett che potete scaricare in versione inglese QUI.

E' comunque interessante l'idea di tradurlo per chi non legge l'inglese.
Di seguito l'ultimo capitolo, dove Bennett racconta il suo incontro con G nell'ultima settimana della sua vita.
Se siete interessata partecipare alla traduzione fatevi avanti.
Buona lettura.
E.

Discorsi su I racconti di Belzebù.
di J. G. Bennett


EPILOGO

Il 20 ottobre 1949 mi recai a Parigi. Telefonai per avere notizie di Gurdjieff, mi dissero che era completamente esausto e si era ritirato nella sua stanza. Il taxi dall'aeroporto mi portò attraverso Rue des Acacias e mi fermai e domandai novità a una delle numerose persone li presenti. Quando mi girai vidi Gurdjieff in piedi di fronte al banco della frutta del suo fruttivendolo preferito e quando lo raggiunsi stava ordinando un grande casco di banane "pour les anglais" (per gli inglesi). Era una delle sue prese in giro il raccontare che gli inglesi non avessero banane, e ad ogni visitatore inglese ne dovevano essere date almeno due a pasto.
Camminai con lui alla volta del suo caffè all'incrocio con Rue des Acacias e Avenue MacMahon. Non aveva messo piede fuori di casa da una settimana ed un flusso infinito di mendicanti francesi, e vecchi esuli russi ed armeni si presentavano al suo tavolo a chiedere l'elemosina. Invalidi - un ragazzo paralitico - una donna evidentemente vicina alla disperazione - lo avvicinarono. Poche calme parole di consiglio - alcune medicine - o istruzioni per il dottore - ed essi se ne andavano con un'aria di incoraggiamento e rinata speranza. Alcuni arrivarono e gli diedero una grossa somma di denaro come offerta per una paralisi curata. Fu subito distribuita ai mendicanti. Bambini venivano per le caramelle, e vecchi amici del quartiere per dire una parola di saluto. Tutti riuniti nella speranza che adesso sarebbe tornato forte di nuovo - nessuno sospettava che lo stavano vedendo per l'ultima volta.

L'ultima settimana di Gurdjieff fu così. Fu come se avesse deciso di non lasciare nulla di irrisolto, niente in disordine alle sue spalle. Infatti le settimane che seguirono la sua morte, ci rendemmo conto con crescente stupore della cura meticolosa che aveva avuto per ogni cosa.

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