martedì 18 marzo 2008

Ostacoli - Il Mentire

Continua l'analisi degli Ostacoli.

Il Mentire

Per dire la verità bisogna essere capaci di conoscere cosa è la verità e cos'è una menzogna, prima di tutto in se stessi.
Gurdjieff (Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto)


La Menzogna è un ostacolo al lavoro su di sé, ed è uno dei più invisibili. Il principio del mentire nel lavoro non si riferisce ad un'evidente falsificazione di qualcosa, ma la sottile convinzione di sapere cose "normali" di cui in realtà non si sa nulla.
Chi mente è convinto di quello che dice, per questo non considera di stare mentendo. La personalità si nutre della menzogna per affermare se stessa nel mondo. L'uomo che mente bene è un uomo interessante.

Bisogna imparare a dire la verità. Le persone mentono di continuo agli altri e a sé stesse, per questo nessuno comprende ne gli altri ne se stesso.
Domandati: potrebbero esserci tante discordie, profondi malintesi e tanto odio verso il punto di vista o l'opinione altrui se le persone fossero capaci di comprendersi l'un l'altro?
Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto

La comprensione della menzogna è un lavoro individuale, nessuno può veramente convincerci che stiamo mentendo, anche di fronte a delle "prove schiaccianti" saremo sempre in grado di opporre qualche "ragione" che reputiamo più che valida. E' necessario aver verificato la menzogna negli altri e di conseguenza in noi stessi per poter avere abbastanza coraggio da iniziare a lavorare su di essa. Una delle espressioni della menzogna che maggiormente possiamo verificare è il desiderio che le cose siano diverse da quelle che sono. Pensiamo troppo spesso che qualcosa sarebbe migliore se fosse differente, ma in realtà non ci rendiamo conto che se una cosa avesse potuto essere differente lo sarebbe stata. Invece di trovare scuse, incolpando il mondo esterno, dobbiamo iniziare ad osservare le nostre manifestazioni in differenti circostanze; in questo risiede la nostra possibilità cambiare le cose.
Non possiamo chiedere a nessuno di non mentire e non possiamo lamentarci con chi ci circonda delle sue menzogne, con molta probabilità non ne è consapevole.
Si deve studiare molto per molto tempo per poter un giorno dire la verità. Dopo un certo tempo nel lavoro si incomincia a vedere meglio se stessi, si mente meno e questo ci rende meno interessanti agli altri.

Per l'uomo odierno l’idea di verità e menzogna non ha senso perché il suo reale significato è collegato allo stato in cui egli si trova. Qualche volta un uomo dice la verità e qualche volta mente, questo dipende dallo stimolo a cui sta reagendo, è per questo che un uomo ordinario è inaffidabile. Se dice la verità o mente è dovuto a cause accidentali, le parole, i sentimenti e quello che prova sono menzogne perché ne è inconsapevole.

Le menzogne sono collegate al gruppo di Io in cui ci troviamo, al cambiare degli Io cambiano i parametri di verità e menzogna. Le verità dell'uomo ordinario cambiano di continuo, o possono rimanere più o meno fisse grazie ai suoi ammortizzatori (respingenti). Ogni gruppo di Io è "circondato" da respingenti che impediscono alla persona di vedere le menzogne che si racconta.
CONTINUA

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