domenica 27 aprile 2008

IL SETTENARIO DELL'EVOLUZIONE COSMICA

Di seguito un link ad un articolo dell'Ing. Carlo Splendore sulla relazione tra la legge del Sette e la creazone, molto interessante.
Grazie a Marcello per aver segnalato questo articolo.
Buona Lettura.
E.

IL SETTENARIO DELL'EVOLUZIONE COSMICA

giovedì 24 aprile 2008

Commenti dal Blog

Vorrei pubblicare un commento che è stato postato sul blog. Ho deciso di rendere questo commento un articolo perché, per come è strutturato il sito blogspot, è difficile leggere i commenti, ed in questo caso il commento è così stimolante che voglio pubblicarlo e commentarlo. Spero che l’autore possa leggerlo, ed è il benvenuto alla continuazione del confronto.Ringrazio Romulus per quanto ha scritto perché rende la presenza di questo blog più ricca e fruttifera in relazione al suo scopo.
Di seguito il testo completo del post e poi la mia risposta divisa per punti. Spero che questo post possa essere di stimolo ad altri lettori per partecipare al blog con il loro punto di vista.

G. avrebbe detto che da queste parti lo sport preferito è "versare del vuoto nel nulla". Posso aggiungere che proporre degli esercizi via internet è pericoloso e controproducente. Infatti, non si può proporre un programma di "esercizi" in assenza di una scuola e in assenza di persone qualificate che abbiano "lavorato" al suo interno, apprendendo un metodo di lavoro e sapendo effettivamente quali sono i risultati di tali esercizi proposti. Ogni compito deve essere valutato personalmente all'interno di un gruppo, che peraltro, sia connesso con l'influenza di una comprensione che può venire solamente dall'esperienza reale vissuta, al contatto con altri che, al contempo, compiono i propri sforzi. Proporre dispense o esercizi su internet è pericoloso, lo ripeto, e sbagliato. Il prossimo passo quale sarà? richiedere l'illuminazione via email? Anche chi è in buona fede, purtroppo, incorre in questi ingenui atti che, invece, di contribuire alla reale comprensione dell'insegnamento di G. ne travisa il senso e gli scopi. Scusate l'intrusione.
Cordialmente , Romolus


Premetto che la lettera di Romulus è molto interessante e offre la possibilità di analizzare diversi punti importanti riguardanti gli obiettivi e gli scopi che sono alla base della realizzazione di questo blog. Vorrei però notare anche che le conclusioni che sono state tratte da Romulus risentono in buona parte di un approccio formatorio che, partendo da un pensiero che deve far valere se stesso, tralascia una preventiva indagine che limita e imprigiona la possibilità di formulare delle conclusioni più oggettive. Per quanto il commento sia interessante se osserviamo come è svolto possiamo riconoscere in esso un’ottava discendente, data dalla differenza tra la prima parte e la seconda.
Inizia con una frase ad effetto che rappresenta l’intervallo SI-DO per proseguire con un interessante analisi di quelli che dovrebbero essere i presupposti per lo svolgimento di un lavoro reale, con cui sono perfettamente d’accordo, per poi però finire, attraverso l’introduzione di un giudizio arbitrario quando dice che proporre dispense ed esercizi è sbagliato, con una accenno di satira riguardo all’illuminazione via mail ed a un altro giudizio di merito in relazione a chi scrive sul blog ponendosi come giudice e chiaramente lanciando un messaggio di dissenso.
Mi viene da chiedermi in relazione a questo lo scopo di un messaggio del genere, non è certamente un messaggio che osserva e apporta. E’ un’ottava discendente che se dovesse essere presa in considerazione a cosa porterebbe? Se dovessi prendere in considerazione il commento di Romulus che dovrei fare? Ok grazie Romulus per il tuo apporto di venti righe ora che mi hai rivelato come le cose sono chiudo il blog e vado a cercare qualcuno con un diploma della Quarta Via per svolgere un lavoro reale. Ma questo non è possibile, questo blog come il sito ad esso collegato ha una storia ed uno scopo, sta svolgendo il suo lavoro e la sua funzione, ed il messaggio di Romulus ne è una interessante dimostrazione. Il messaggio di Romulus è utile ma deve essere considerato in un analisi più vasta, di per se stesso non contiene la possibilità di crescita, di prosecuzione, è limitato da se stesso e dalla mancanza di indagine e di interesse per la comprensione di un’esperienza come quella di un blog. Poco male mi concede di rendere pratico il lavoro e di fare un “esame” di ciò che sto portando avanti. Grazie.

La forma del commento che ho scelto è un dialogo diretto con Romuls.

G. avrebbe detto che da queste parti lo sport preferito è "versare del vuoto nel nulla".
G si riferiva all’idea di versare del vuoto nel nulla (o era del nulla nel vuoto?) in relazione al parlare di qualcosa che non si conosce, per quanto riguarda ogni post presente sul sito esso è il risultato di un lavoro intenzionale con lo scopo di trasmettere il frutto di un’esperienza reale vissuta in accordo e secondo i dettami del sistema della Quarta Via.

Posso aggiungere che proporre degli esercizi via internet è pericoloso e controproducente. Infatti, non si può proporre un programma di "esercizi" in assenza di una scuola e in assenza di persone qualificate che abbiano "lavorato" al suo interno, apprendendo un metodo di lavoro e sapendo effettivamente quali sono i risultati di tali esercizi proposti.
Vorrei porre la tua attenzione sul fatto che un testo, che sia pubblicato su internet o su un libro non rappresenta l’Insegnamento, ma è influenza B. Come i lettori del blog leggono un articolo che rappresenta l’esperienza di chi scrive, così leggono un libro. In tutti i libri ufficiali e ufficiosi del sistema si possono leggere suggerimenti ed esperienze di esercizi e questi, come possono essere pubblicati su un libro, possono anche essere pubblicati su un sito.
Sorrido sempre quando persone che non conoscono la sorgente di quello che viene trasmesso mi chiedono il diploma di “qualifica” del lavoro. Ci sono in giro tante persone ufficialmente diplomate ma che non hanno l’essere per trasmettere nulla. Credo che la verifica del livello d’essere sia l’unico strumento di valutazione della conoscenza e possibilità di una persona, il più indispensabile per chi desidera lavorare sinceramente, piuttosto che intraprendere una scorciatoia istituzionale, spesso fallimentare. C’è ad esempio chi non considera Ouspensky una persone degna di scrivere della Quarta Via.
Premetto che l’idea che quanto è scritto in questo blog e da chi scrive in esso non sia il frutto di chi ha “lavorato” all’interno di una scuola, apprendendo e seguendo un metodo di lavoro e sapendo i suoi risultati, si fonda sul nulla vista l’assenza di un indagine a monte.

Ogni compito deve essere valutato personalmente all'interno di un gruppo, che peraltro, sia connesso con l'influenza di una comprensione che può venire solamente dall'esperienza reale vissuta, al contatto con altri che, al contempo, compiono i propri sforzi.
Sono perfettamente d’accordo con te, perché un esercizio funzioni profondamente e perché il lavoro possa essere svolto realmente e non illusoriamente è INDISPENSABILE il lavoro in un gruppo, il contatto con altri che, al contempo, compiono i propri sforzi.
Ma mi sento di fare un’osservazione sulla tua mail, quando diamo delle opinioni o risposte è importante non prendere solo una piccola parte spesso superficiale di quanto si vede ma approfondire almeno un po’. Se avessi letto con maggiore attenzione altri articoli sul blog avresti visto che questa idea è sempre stata presente. Esistono comunque, in relazione agli esercizi, alcuni che possono essere considerati “generali” che ogni persona, che manifesta un interesse alle idee del sistema, può “in sicurezza” fare per incominciare a verificare quanto è trasmesso a livello intellettuale.
Un altro punto che vorrei farti notare è che il sottotitolo del blog è “vivere l’esperienza della Quarta Via” questo a ricordo che il lavoro può essere SOLO il frutto di un esperienza reale.

Proporre dispense o esercizi su internet è pericoloso, lo ripeto, e sbagliato.
Torno a dire che nella considerazione degli esercizi si debba analizzare il tipo e la natura degli stessi.

Il prossimo passo quale sarà? richiedere l'illuminazione via email?
In questo blog non è mai stata proposta nessuna possibilità di ottenere nessuna illuminazione. Questo blog, è un luogo in cui l’esperienza della Quarta Via viene riportata, senza nessuna promessa, ma con lo scopo di offrire a chi incontra questi testi una analisi delle idee ed un supporto per aumentare i testi (in italiano) e le informazioni relative alla Quarta Via, per il confronto con le persone che hanno trovato nel sistema un supporto per il lavoro su di sé, ed una possibilità che da questa esperienza si formi uno scambio ed incontro per chi sta lavorando su di sé compiendo i propri sforzi. Ci sono persone che da questo sito hanno iniziato a confrontarsi direttamente ed a lavorare insieme. Resta fermo, come anche tu dici, che un gruppo debba incontrarsi e lavorare in prima persona nella realtà delle vite dei suoi partecipanti.


Anche chi è in buona fede, purtroppo, incorre in questi ingenui atti che, invece, di contribuire alla reale comprensione dell'insegnamento di G. ne travisa il senso e gli scopi.

Non si tratta di buona fede si tratta del risultato della propria esperienza e della conoscenza delle persone e di come funzionano, di come le stesse cercano, della necessità di trovare dentro di loro, attraverso sforzi graduali, il coraggio di toccare se stesse. Il massimo risultato di un sito, come quello di un libro è aiutare a costruire un centro magnetico che dia sufficiente forza per trovare un gruppo che aiuti nel proseguire il lavoro con successo. Nessun sito o libro potrà mai essere un maestro o un sostituto di un lavoro personale a contatto con altre persone con lo stesso scopo.
Ad oggi l’insegnamento di Gurdjieff è stato così tanto usato che in un testo o in un altro è facile perdersi, uno degli scopi di questo blog e del sito ad esso collegato è proprio quello di cercare di mettere insieme in un luogo le idee e le diverse letture che ne sono state date in quasi cento anni di circolazione del sistema della Quarta Via, in base all’esperienza personale, pratica e reale di chi scrive e partecipa queste idee. Non vuole essere una summa assoluta dell’insegnamento di Grdjieff ma un lavoro dinamico ed in crescita rispetto all’entità “organica” che è il sistema. Per quelle che sono le mie verifiche reali e pratiche è ciò che risulta dalla lettura del blog che determina il suo valore, è la possibilità della trasmissione delle idee, e di creare la curiosità nelle persone che approfondiranno che risiede lo scopo e il successo di questo lavoro. Spero che anche tu attraverso questo scambio, abbia capito che espandere ed approfondire il proprio pensiero è Lavoro, piuttosto che tagliare corto con osservazioni che hanno già definito una situazione a te sconosciuta. Si è decisamente più faticoso, leggere il blog, cercare e vedere se le cose che puntualizzi sono presenti in esso richiede uno sforzo, ma la terza forza di fare una analisi collegata al Lavoro può essere una buona terza forza . Sei il benvenuto per proporre soggetti di analisi ed approfondimenti che aiutino.

Scusate l'intrusione.
Cordialmente , Romolus

Sono stato decisamente prolisso, ma mi sono divertito molto, grazie Romulus.

lunedì 21 aprile 2008

Tavola riassuntiva dei Sei Processi

Questo è un file pdf che riassume le tabelle dei sei processi.
Spero che possa essere utile per avere ad un primo colpo d'occhio per lo svolgimento del processo.

Tavola Riassuntiva Legge del Tre

Buon Lavoro,
E.

Gli esercizi e la Legge del Tre

E' importante rendere il lavoro pratico. Questo avviene quando applichiamo le idee del sistema alla nostra esperienza e ritroviamo in essa i principi che sono la conoscenza che abbiamo appreso. L'unione di conoscenza ed essere, rendono possibile la comprensione, essa rappresenta l'interiorizzazione del lavoro, il suo diventare parte di noi, di quello che siamo.

In questo articolo verrà analizzata la relazione tra la Legge del Tre e gli esercizi.

La Legge del Tre rappresenta il principio delle relazioni fra i differenti elementi che costituiscono i componenti necessari per rendere possibile un evento. Ogni cosa è il risultato dell'azione di tre forze che nella loro unione fanno si che qualcosa accada, il modo in cui questi tre elementi si influenzano vicendevolmente determinerà il processo risultante.

Per analizzare la natura e connessione delle tre forze prenderò un esercizio ad esempio. Il lavoro che dobbiamo fare in relazione agli esercizi deve essere quello di imparare a riconoscere la forza ATTIVA, quella NEUTRALIZZANTE, e quella PASSIVA. In relazione a questo dobbiamo considerare che la forza attiva è quella che possiede una maggiore spinta, quella neutralizzante avendo un livello di "energia" medio ha una funzione di "valore aggiunto" nel bilanciamento del confronto tra forza attiva e passiva, la forza PASSIVA è quella che ha il ruolo di "frenare", possedendo il livello di vibrazioni più basso, di fare da limite alle altre forze nella loro interazione. E' importante ricordare che queste tre forze si possono trovare in posti diversi in relazione alla loro interazione, così la forza attiva, neutralizzante o passiva può essere PRIMA, SECONDA o TERZA forza a seconda che promuova, subisca, o sia il sostegno del processo.

In preparazione al lavoro di riconoscimento delle forze e delle loro interazioni in un processo è importante ricordare che la terza forza è sempre quella più difficile da riconoscere perché è quella a cui, nella condizione di sonno in cui di troviamo di solito, non siamo capaci di fare caso. Questo perché è un elemento della triade che non è legato all'identificazione del momento. Quando iniziamo un azione solitamente siamo in uno stato di identificazione, in questo senso non riusiamo ad avere un quadro più ampio della situazione, ad esempio se facendo un azione mi cade qualcosa la prima reazione è quella di stizza, in questo senso se riuscissimo a vedere che questo è solo un momento di tanti potremmo non sprecare il nostro tempo in inutili manifestazioni di negatività. Per causa della nostra identificazione non abbiamo potuto vedere soluzioni diverse, non abbiamo potuto vedere altri processi, cioè modi differenti di fare la stessa, non abbiamo potuto vedere una terza forza differente, perché non vediamo la terza forza in azione.

CONTINUA

mercoledì 16 aprile 2008

Personalità ed Essenza

Nel sistema si dice che l'uomo è composto di due parti: la personalità e l'essenza.

L'essenza è ciò che appartiene all'uomo, che gli è proprio, la personalità è ciò che ha acquisito ed imparato nel corso della sua vita.

Se consideriamo l'idea di personalità, dal latino persona, la maschera dell'attore nel senso giusto del termine si comprendere che la sua funzione è quella di una "pelle" psicologica che copre l'essenza. Lo scopo della personalità è quello di filtrare e decodificare ciò che viene dal mondo per l'essenza. Vi è un estratto dal testo di Rodney Collin "la Teoria delle influenze Celesti" che descrive in maniera molto chiara questa relazione tra personalità ed essenza:

Se pensiamo al circolo della vita dell'uomo come ad una sfera, la sua essenza è la natura fisica dell'interno della sfera, la sua consistenza, densità, composizione fisica e così via. La sua personalità è allora qualcosa di immaginario che non esiste affatto nella sfera. Non ha ne spessore ne dimensione. Viene soltanto dall'esterno. E' come la luce dal mondo circostante che si riflette sulla superficie della sfera... Possiamo ottenere maggiore comprensione sulla natura della personalità, se capiamo che questa luce che l'uomo riflette è proprio quella che egli non assorbe. Quello che è più evidente in un uomo è quello che rifiuta, ed il particolare modo in cui lo rifiuta. Egli viene riconosciuto da quello che ancora non capisce, da quello che lo divide dal resto. Questa è la personalità. Quando egli capisce ed assorbe veramente qualcosa, questo entra in lui e diventa parte della sua essenza. Allora non appare più agli altri come la sua personalità, questo è lui e lui è questo. La separazione caratteristica della personalità è scomparsa.

Rodney Collin ' La teoria delle influenze Celesti pag 205

CONTINUA

venerdì 11 aprile 2008

OTTAVE DISCENDENTI

Un’ottava discendente va nella direzione, do, si, la, sol, fa, mi, re, do in senso antiorario nella circonferenza dell’enneagramma. Inizia con l’intervallo si-do, ed anche se ha bisogno di uno stimolo iniziale per iniziare poi prosegue facilmente lungo lo svolgersi dei passi successivi.

Una ottava discendente si divide in tre fasi che possiamo chiamare decidere, formulare e esprimere.

Un esempio è l’accensione di un fiammifero:

sfregatura DO-SI accensione zolfo LA prima fiamma SOL intervallo FA-MI colmato dall’aria RE legno che favorisce bruciatura DO cenere inerte e fumo.

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mercoledì 9 aprile 2008

Esercizio – fermare il pensiero

Una nuova rubrica che tratta di esercizi. Mi auguro che come utenti di questo blog parteciperete all'analisi di come gli esercizi proposti funzionano, delle vostre verifiche e delle forze contrarie che incontrate nel portare avanti gli esercizi.

FERMARE IL PENSIERO

L’esercizio di fermare il pensiero è un esercizio propedeutico al Lavoro, lo scopo non è quello di arrivare a non pensare, ma quello di imparare a controllare il proprio pensiero.

L’esercizio in sé è quello di fermare il flusso dei pensieri e mantenere questa condizione per un certo periodo. Ovviamente perché questo possa accadere e portare dei risultati positivi vi deve essere uno scopo.

Il principale scopo di questo esercizio è quello di iniziare a ricollegarsi con il momento presente, il pensiero è qualcosa che per sua forma appartiene al passato; questo perché il pensiero si forma per immagini conosciute, vale a dire che non possiamo immaginare qualcosa che non conosciamo. In questo senso il continuo vociferare che abbiamo nella testa ci porta a spasso nel tempo, ma difficilmente nel momento presente, per questo uno degli obiettivi dell’arrestare i pensieri è quello di essere nel momento. Un altro è quello di prepararci per un pensare intenzionale, la capacità di arrestare i pensieri è necessaria al fine di poter pensare intenzionalmente, cioè fare in modo che l’atto del pensare non segua il flusso caotico di associazioni accidentali, che dovremo contrastare nell’imparare l’esercizio, ma segua il flusso che abbiamo dato ad esso e che siamo intenzionati a seguire.

E’ importante che i primi tentativi di fermare il pensiero siamo fatti in condizioni ottimali, per diminuire le forze contrarie che ci ostacoleranno in questo apprendimento. E’ bene trovare luoghi tranquilli in cui sappiamo di non essere disturbati ed iniziare a rallentare il flusso dei pensieri, portando la nostra attenzione a ciò che ci sta intorno ed a noi stessi, attraverso la percezione del nostro corpo e del nostro respiro. Dobbiamo subito notare che nessuna forma di tensione è di aiuto, ogni tensione che esprimiamo a livello fisico la dobbiamo sciogliere portando la nostra attenzione su di essa. Ogni pensiero non deve essere contrastato, ma piuttosto lasciato fluire attraverso di noi, con la consapevolezza che questo non è il momento. Può essere utile, se arriva un senso di paura di dimenticare, portare un taccuino su cui si annotare i pensieri importanti, ma sempre l’obiettivo è quello di lasciarli andare.

E’ utile osservare intenzionalmente la forma delle cose che ci circonda, ascoltare i suoni percepire le sensazioni che l’ambiente ci trasmette, come il vento o il calore del sole o il fresco della sera.

Ogni pensiero passa oltre, basta questo per un breve tempo, non è necessario mirare a rimanere ore senza pensare, ma è importante imparare a frenare un pensiero e lasciarlo andare rimanendo in silenzio.

Questo esercizio accentuerà la percezione degli altri centri e porterà in generale ad una maggiore sensibilità, è importante annotarsi le impressioni che si hanno, i dubbi e i successi. E’ necessario impostare l’esercizio in maniera che generi una certa frizione, ma che non sia così forte da diventare una forza contraria, che si abbia la sensazione di riuscire, perché lo scopo è riuscire a frenare i pensieri, è la necessaria verifica per poter fare di più la volta dopo. Ogni fallimento per eccessiva difficoltà o troppa indulgenza con le proprie caratteristiche allontana e rende più difficile rifare l’esercizio, qualunque esercizio, la volta successiva. Dovete pensare come al fatto di aprire una strada per la linea di minima resistenza, se un esercizio ho capito come evitarlo una parte di me continuerà sempre a cercare di evitarlo, così oltre alla naturale forza contraria di un esercizio dovrò combattere anche con il mio atteggiamento contrario all’esercizio, doppia fatica vale a dire doppia possibilità di non chiudere l’ottava. Spero che questo sia utile al vostro lavoro, se avete domande o volete condividere i vostri risultati e sforzi siete i benvenuti.

Buon Lavoro,E.

lunedì 7 aprile 2008

Conoscenza ed Essere

Nel sistema della Quarta Via la possibilità di sviluppo di un uomo è collegata allo sviluppo ed al lavoro simultaneo di due aspetti, la Conoscenza e l'Essere. Una sostiene lo sviluppo dell'altro e viceversa, se una dei due si sviluppa maggiormente si giungerà ad un punto in cui il lavoro interiore di sviluppo di sé subirà una battuta di arresto.

La Conoscenza rappresenta la funzione principale del centro intellettuale ed è rappresentata dallo studio di differenti soggetti. Il centro intellettuale, per velocità, è il centro più lento e quello da cui si inizia il lavoro perché permette di essere usato in maniera più "facile" e diretta.
La conoscenza ha gradi, è possibile conoscere a diversi livelli relativamente ad un soggetto. Per la civiltà contemporanea essa ha un grande valore e le persone con profonda conoscenza di un argomento sono solitamente stimate e valutate, basti pensare agli scienziati e intellettuali di ogni genere.
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sabato 5 aprile 2008

Gli Stati di Coscienza

Tutta la nostra visione del mondo cambia in relazione al nostro livello di consapevolezza. Più alto esso è, più la comprensione del mondo è vasta, più è basso più essa scende fino al punto dell'identificazione, che vuol dire essere completamente focalizzati solo su una cosa; il massimo della limitazione percettiva.

Ogni uomo ha la possibilità e la potenzialità di fare esperienza di quattro differenti stati di coscienza, anche se l'uomo ordinario vive quasi totalmente nei primi due.
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martedì 1 aprile 2008

C'era una volta l'Assoluto

C'era una volta l’Assoluto..
Non vi era ancora l'Universo, ma esisteva solo l'entità dell'Uno. Ad un certo punto si accorse che il suo esistere "individuale" era passibile della corrosione del tempo, l'impietoso Heropass. Allora decise, attraverso un atto di Volontà, di dare inizio alla creazione usando le due leggi fondamentali dell’Universo, la legge del tre e la legge del sette.
Perché?
Perché generando la diversità avrebbe potuto continuare ad esistere nel continuo riflusso di nuove energie, per questo da un certo punto in poi del raggio di creazione le cose che derivano dal primo atto di volontà dell'Assoluto non sono direttamente collegate con "lui", la loro distanza dal creatore permette di creare qualcosa di nuovo che può, nel suo viaggio a ritroso verso la fonte, nutrire la differenziazione ed in questo modo sconfiggere l'implacabile Heropass.
L'uomo ha la possibilità di essere questo elemento creativo, contiene in se il seme della rigenerazione, e può iniziare il cammino a ritroso verso la fonte. Questo è lo scopo della sua creazione; la possibilità di essere parte del tutto, di essere e donare se stesso all'arricchimento del tutto attraverso il suo viaggio di crescita, evoluzione ed espansione. In maniera “pratica” quello che l'uomo cristallizza può sopravvivere al suo corpo fisico e può continuare a raffinarsi passando ad un livello più elevato del raggio di creazione e portando la sua "esperienza" nel tutto.. è il massimo dell'altruismo, essere per il tutto e non per se stessi.. questo è il principio degli sforzi coscienti. La sofferenza volontaria è il carburante per questo cammino.
Buon primo d'Aprile.
E.