martedì 9 dicembre 2008

SULL'IPNOTISMO

Questa è una traduzione di una parte di un testo di conferenze di Gurdjieff il cui originale lo potete leggere QUI e che tratta dell'ipnotismo.(ndr)

Buona Lettura.

TIFLIS

In Europa si parla molto di ipnotismo d è molto usato nella terapia medica. Tuttavia la sua conoscenza è molto superficiale e questo spiega i risultati frequentemente fallimentari del trattamento.

Si può dire che la cura di un uomo malato dipende interamente dal caso in cui all'ipnotista accada di fare accidentalmente ciò che al dato paziente necessita.

Genericamente parlando ci sono tre metodi di ipnosi di cui il terzo metodo, trasferimento del pensiero, è completamente sconosciuto in Europa.

Il primo metodo può veramente essere chiamato auto-ipnosi, per esso non si richiedono poteri di alcun tipo da parte dell'ipnotista. Egli deve solo sapere come interrompere il collegamento tra il centro emozionale e il centro pensante.

La complessità dei metodi di ipnotismo sono determinate dal numero di combinazioni possibili.

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mercoledì 3 dicembre 2008

La Sindrome da Archiviazione

Questo è un articolo che è nato da una ricca conversazione con Andreja che ringrazio per la messa in luce di certi rischi che si corrono nel lavoro.
Buona lettura,
Enzo..

Il sistema della Quarta Via studia l’uomo e la realtà dei mondi in cui vive. Tutte le idee, divisioni e catalogazioni dell'uomo e della natura possono essere di grande aiuto per costruire una visione più ampia della realtà che ci circonda e per farci uscire dai limiti dei punti di vista che abbiamo appreso durante l'età formatoria, dall'educazione, dall'estrazione sociale da cui proveniamo e dalle nostre esperienze di vita. Le idee del sistema hanno la possibilità di farci espandere la nostra visione del mondo a patto che siano impiegate nel modo giusto.

Un rischio che si corre nello studio intellettuale del sistema è quello della "sindrome da archiviazione". Questa sindrome è sperimentata dalla maggior parte delle persone che si accostano al lavoro su di sé, è molto sottile e sfrutta diversi respingenti.

Capita spesso che le persone si avvicinano a idee spirituali o esoteriche a causa della loro difficoltà di relazionarsi con il mondo, al fatto di sentirsi in un luogo ostile in cui percepiscono e desiderano che vi sia di più di quello che hanno verificato. Spesso si prova il desiderio di cambiamento perché quello che abbiamo visto di noi e del mondo non ci è piaciuto o perché sentiamo che non ne sappiamo abbastanza. In questo senso vi sono diversi gruppi di io che cercano delle risposte per sentirsi più tranquilli, a posto, al sicuro, e io che desiderano avere una risposta per affermare sé stessi.

La sindrome da archiviazione prende diverse forme, la più ricorrente si manifesta nei momenti di difficoltà, in cui ci confrontiamo con situazioni che ci mettono in gioco generando molta frizione. In questi momenti la sindrome da archiviazione si manifesta a livello intellettuale cercando nel proprio archivio di conoscenze quello che il sistema dice della situazione, come ad esempio, "ah ecco questa è un’emozione negativa..." oppure ancora peggio cataloghiamo le espressioni degli altri e di fronte ad un momento difficile di una persona semplicemente pensiamo: "ecco sta esprimendo un’emozione negativa... non voglio sottostare a questa situazione perché quella persona sta sbagliando, non sa quello che perde...". In questi momenti se osserviamo il centro emozionale possiamo osservare la sua “contrazione”. Stiamo respingendo la situazione che ci ha toccati in diversi centri usando una definizione che spieghi il momento e "attutisca" la frizione, ed invece di cercare di viverlo in maniera più completa per capire da cosa viene una certa espressione e come si manifesta, racchiudiamo una realtà complessa in una scatoletta con un bollino che cerchiamo di mettere da parte.

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