lunedì 21 aprile 2008

Gli esercizi e la Legge del Tre

E' importante rendere il lavoro pratico. Questo avviene quando applichiamo le idee del sistema alla nostra esperienza e ritroviamo in essa i principi che sono la conoscenza che abbiamo appreso. L'unione di conoscenza ed essere, rendono possibile la comprensione, essa rappresenta l'interiorizzazione del lavoro, il suo diventare parte di noi, di quello che siamo.

In questo articolo verrà analizzata la relazione tra la Legge del Tre e gli esercizi.

La Legge del Tre rappresenta il principio delle relazioni fra i differenti elementi che costituiscono i componenti necessari per rendere possibile un evento. Ogni cosa è il risultato dell'azione di tre forze che nella loro unione fanno si che qualcosa accada, il modo in cui questi tre elementi si influenzano vicendevolmente determinerà il processo risultante.

Per analizzare la natura e connessione delle tre forze prenderò un esercizio ad esempio. Il lavoro che dobbiamo fare in relazione agli esercizi deve essere quello di imparare a riconoscere la forza ATTIVA, quella NEUTRALIZZANTE, e quella PASSIVA. In relazione a questo dobbiamo considerare che la forza attiva è quella che possiede una maggiore spinta, quella neutralizzante avendo un livello di "energia" medio ha una funzione di "valore aggiunto" nel bilanciamento del confronto tra forza attiva e passiva, la forza PASSIVA è quella che ha il ruolo di "frenare", possedendo il livello di vibrazioni più basso, di fare da limite alle altre forze nella loro interazione. E' importante ricordare che queste tre forze si possono trovare in posti diversi in relazione alla loro interazione, così la forza attiva, neutralizzante o passiva può essere PRIMA, SECONDA o TERZA forza a seconda che promuova, subisca, o sia il sostegno del processo.

In preparazione al lavoro di riconoscimento delle forze e delle loro interazioni in un processo è importante ricordare che la terza forza è sempre quella più difficile da riconoscere perché è quella a cui, nella condizione di sonno in cui di troviamo di solito, non siamo capaci di fare caso. Questo perché è un elemento della triade che non è legato all'identificazione del momento. Quando iniziamo un azione solitamente siamo in uno stato di identificazione, in questo senso non riusiamo ad avere un quadro più ampio della situazione, ad esempio se facendo un azione mi cade qualcosa la prima reazione è quella di stizza, in questo senso se riuscissimo a vedere che questo è solo un momento di tanti potremmo non sprecare il nostro tempo in inutili manifestazioni di negatività. Per causa della nostra identificazione non abbiamo potuto vedere soluzioni diverse, non abbiamo potuto vedere altri processi, cioè modi differenti di fare la stessa, non abbiamo potuto vedere una terza forza differente, perché non vediamo la terza forza in azione.

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