lunedì 17 novembre 2008

Attenzione Divisa

Ouspensky parla per la prima volta del concetto di attenzione divisa in relazione alla sua comprensione dell'idea del ricordo di sé:

...nell'atto del ‘ricordarsi di sé’ l'attenzione di divide: una parte è diretta verso lo sforzo stesso, l'altra verso la sensazione di sé... Parlo del ‘ricordarsi di sé’ come divisione di attenzione, che ne è il tratto caratteristico.
Quando osservo qualcosa, la mia attenzione è diretta su ciò che osservo:
IO-------------------->il fenomeno osservato

Quando, sempre osservando, tento di ricordarmi di me, la mia attenzione è diretta contemporaneamente verso l'oggetto osservato e verso me stesso:
IO<------------------->il fenomeno osservato
Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto


In questo articolo tratteremo solamente il concetto i attenzione divisa in due, Rodney Collin (‘La teoria delle Influenze Celesti’) introduce il concetto di attenzione divisa in tre, ma questa sarà il soggetto di un altro articolo.

Solitamente la nostra attenzione è “catturata” da ciò che ci accade. Una prima osservazione di questo è relativa al diverso livello di attenzione che caratterizza le parti della macchina umana, i centri. L'uomo è diviso in quattro centri principali: emozionale, intellettuale, motorio e istintivo che a loro volta sono suddivisi in diverse parti. Vi è una divisione verticale, vale a dire che in ogni centro possiamo trovare una parte istintiva-motoria una emozionale ed una intellettuale.

CONTINUA

6 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie mille di questo articolo secondo me veramente molto interessante

Kuri

Anonimo ha detto...

E' un po' strano per me parlare di questo soggetto senza sembrare critico o in contrapposizione a tutta la struttura di questo sito.
Eppure essendo amico di Enzo, e in questo condividendo con lui e con gli altri amici, l'amore per la verita', o almeno per la conoscenza di se', propongo di dire qualcosa che nello spirito non contraddice l'idea dell'attenzione divisa, ma nella forma si'.

Ho lavorato con questa idea per piu' o meno quindici anni. Non dico questo per sembrare un esperto, infatti, non solo non mi considero tale, ma non so neanche dire con precisione se ho imparato qualcosa da questa pratica.
Non dico che sia una pratica inutile; ma ad un livello pratico, non potrei propro dire che mi sia stata utile.
Ho sempre trovato piu' facilita' con l'idea del ricordo di se', inteso come il portare il piu' possibile di me stesso ,(in un linguaggio piu' tecnico, che ormai odio), piu'centri, nel momento.
Capisco che all'inizio di questo 'lavoro' ci si aggrappi con una certa forza a qualsiasi tipo di esercizio o pratica che ci sembra ci porti nella direzione giusta; non voglio criticare questo atteggiamento o dire che sia inutile. Sicuramente se dovessi tornare indietro nel tempo, non so quali di queste pratiche userei ancora, e di quali potrei dire con certezza che mi sono state utili.

Il buon James ne parla nel suo ultimo commento. Penso che le sue idee siano difficili da digerire per gli appassionati della quarta via, ma sono profonde e sincere. Se potessero essere afferrate nella loro totalita'non staremmo qui a discutere dell'attenzione divisa, ma il discorso sarebbe molto piu' ampio e creativo, credo.
Tornando al ricordo di me, quello che mi e' sempre piaciuto dell'idea e' la sua semplicita'. Alle volte si lascia che la mente s'intrometta troppo con le sue idee e dubbi, tipo:" Staro' veramente ricordandomi di me? Devo fare qualche altro tipo di sforzo? Sto dividendo l'attenzione corretttamente?"
Le solite cose che facciamo a noi stessi per complicarci la vita. Capisco che, per una ragione od un'altra, pensiamo, giustamente o meno, di essere cosi' impelagati nelle proprie caratteristiche e debolezze, che crediamo di poter essere nel momento senza qualche tipo di sforzo sovrumano.
Le cose sono molto piu' semplici, non facili, ma semplici.
Magari continuo un'altra volta, che mi sembra gia' di essere andato per le lunghe.
Con affetto

Anonimo ha detto...

Volevo aggiungere un paio di cose al mio pensiero (chiamiamolo cosi') precedente.
Non sono necessariamente connesse con l'attenzione divisa, ma per me sono idee interessanti.
Sono prese liberamente dal maestro zen Seung Sahn.

"Spesso parlo del punto centrale. Che cos'e'? Se avete una bilancia con niente sopra, l'ago punta sullo zero. Se mettete un peso sulla bilancia, l'ago si spostera', rimuovendo il peso tornera' sullo zero. Questo e' il punto centrale. Dopo aver trovato il punto centrale, potrete sentirvi bene o male, e l'ago puntera' in una direzione od un altra, ma questo non importa. Quando la sensazione/sentimento finira', l'ago tornera' al punto centrale. Ma se non avete trovato il punto centrale, allora accadra' che quando il peso vera' tolto dalla bilancia, l'ago non tornera' nel mezzo, ma potra' andare in qualsiasi direzione.
Questo potrebbe essere un problema, l'aggiungere altro peso potrebbe rompere la bilancia. Allora bisogna prima trovare il punto centrale, e poi mantenerlo forte."

"Se vuoi arrivare alla verita', devi avere una rivoluione nella tua mente. Quando guardi il cielo, solo blu. Quando guardi gli alberi, solo verde. Quando fai qualcosa, fallo veramente. Non farne due, non farne una. Questo e' il modo di mantenere la situazione corretta momento per momento."
"Io sono qui; qualcos'altro e' li'. Mantenere questo tipo di mente non permette di raggiungere la verita'."

Cose tanto per pensare...
ciao a tutti

Anonimo ha detto...

secondo me i saggi cinesi tra cui Confucio, Lao Tse, Sen Zung, Bai Lai e via dicendo erano arrivati a una comprensione importante ma parziale, generalizzando ;

Ho studiato per 3 anni medicina tradizionale cinese e stavo iniziando a studiare la lingua diversi anni fa, fondamentalmente ci sono diverse esposizioni che vanno spiccatamente in contrasto con le idee del Sistema e invece altre idee che l'appoggiano del tutto.
Un esempio per me importante e' stata la corrispondenza tra le leggi del caos e gli andamenti per ottava, leggi dell'ottava e del tre, con il famoso testo I Ching che descrive in maniera esaustiva " i mutamenti " avvalendosi di strumenti apparentemente casuali come il lancio di tre monete o l'osservazione di steli di millefoglio e secondo me qui erano molto avanti poi vabbe' ,
parere personale di un ignorante.

Kuri

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

good start