domenica 18 febbraio 2007

Le tre parti dell'osservazione

Fate un esercizio. Leggete un po - una pagina alla volta. All'inizio dovete cercare di comprendere con la vostra testa (pensiero), poi con l'emozione, successivamente con l'esperienza. E poi tornate al pensiero. Esercitatevi a leggere con i vostri tre centri. In ogni libro c'è materiale per arricchire noi stessi. Non è importante cosa leggete, e non è importante la quantità, ma la qualità e il modo di leggere.
Voices in the Dark - incntri di Gurdjieff durente l'occupazione nazista di Parigi dal 1940 -1944

Questo principio è valido per ogni cosa che "facciamo". Se in ogni nostra azione o situazione ci riusciamo a collegarci alle emozioni proviamo in quel momento, prestiamo attenzione a quello che stiamo facendo cercando di farlo secondo la nostra migliore conoscenza, e osserviamo i movimenti e le sensazioni fisiche che abbiamo, allora vuol dire che di quel momento avremo un ricordo ed una partecipazione al momento più profondi e reali.
Questa attenzione è quella che ci porta alla condizione di "Ricordo di Sé", a ricordarci noi stessi nella nostra globalità, e a vederci per quello che siamo. Questo , ciò collegato con l'idea della sofferenza volontaria, di cui parlerò in seguito.

Un semplice esempio di quanto detto è quando ci laviamo la mattina: la prima cosa che possiamo osservare è lo stato emozionale in cui ci troviamo, se ci siamo svegliati di buon umore, di cattivo umore o in uno stato neutrale, l'azione del lavarci possiamo vederla dal punto di vista intellettuale osservando le azioni da cui è composta; apro l'acqua è aspetto che raggiunga le temperatura che desidero (osservando il centro istintivo per le sensazioni), mi insapono e mi lavo le mani (centro motorio), dopo di che mi insapono di nuovo le mani e inizio a lavarmi la faccia (centro motorio) eccetera, questo è il lavoro del centro intellettuale, simultaneamente osservo il centro motorio, i movimenti delle mani, della schiena che si arcua sul lavandino, del respiro. La sensazione dell'acqua sulla pelle, la giusta temperatura, la sensazione di pulizia appartengono alla sfera del centro istintivo.

Questo piccolo esempio illustra chiaramente come in una semplice azione come quella di lavarsi al mattino ci possa essere un ricchissimo mondo che non vediamo mai. Solitamente i programmi per la giornata o i ricordi di avvenimenti passati (identificazioni), fanno passare ciò che facciamo per noi stessi come cose di "normale routine", ma fino a che non riusciremo ad entrare in contatto con noi stessi in maniera più completa la costruzione di un Io permanente è solamente parte di un gruppo di Io che sogna una "vita migliore", ma non ancora una realtà in costruzione.

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