lunedì 7 dicembre 2009

La linea di minima resistenza

Salve a tutti, vorrei segnalare un interessante articoletto dove si definisce la linea di minima resistenza. Anche se non è direttamente un soggetto della Quarta Via reputo molto interessante definire questo soggetto, perché dal punto di vista del sistema queste non sono altro che ottave laterali discendenti.
Torno a dire i termini dell'articolo non sono attinenti al Sistema, ma definiscono molto bene l'atteggiamento, diciamo che è possibile comprendere quello di cui parla e riscontrarlo nelle nostre vite e nel nostro lavoro molto frequentemente.
Buona lettura:

http://luigiruffolo.it/2008/05/linee-di-minima-resistenza/

5 commenti:

Anonimo ha detto...

" ... perché dal punto di vista del sistema queste non sono altro che ottave laterali discendenti... "
tu sai veramente cosa sia un'ottava discendente? le vedi, le senti quando discendono , ne percepisci gli intervalli? veramente?? ma allora sei un essere cosciente nel procinto di fondare una tua scuola ...
mi è piaciuto particolarmente anche il "non sono altro" come dire un concetto semplice nulla da spiegare o capire o sentire o interiorizzare o vivere in esso ....
Parlare del sistema in questi termini ... ci vuol coraggio ... ma se ti sei risvegliato allora alzo le mani ...

Enzo ha detto...

Caro Anonimo,
mi viene da porti la stessa domanda.. ma poi penso per uno che pensa che si passa dal non sapere una cosa a saperla solo perché si è consci, senza passare per il susseguirsi delle esperienze, probabilmente la mia sarebbe una domanda stupida.. perché se non è conscio non può sapere, se è conscio può sapere, ma nel mezzo? Torniamo al pensiero binario.. 1 o 0
e la X dove la mettiamo??

Anonimo ha detto...

la X ( se intendiamo la stessa cosa ) è solo frutto di scuola cosciente ... ( e non sono io a dirlo ma quei libri da cui tutto ciò è tratto )

marcello ha detto...

che c entri o meno con la 5 via ha poca importanza, ma ho trovato l articolo molto interessante!
Enzo, puoi dirmi secondo te in cosa consiste la linea di minima resistenza?

Enzo ha detto...

Caro Marcello,
Anonimo e i suoi vari commenti, purtroppo dispersi oramai nei molti anonimi che scrivono sul blog, sono un ottimo esempio della linea di minima resistenza. Questo concetto evidenzia un pensiero semplice, tendenzialmente binario, che porta subito a delle risposte, spesso banali, per spiegare un concetto, o meglio, come la maggior parte delle volte, per avvalorare un personale giudizio senza permettere una reale analisi da diversi punti di vista. Questo perché espansendo la visione quello che la persona A ha affermato semplicemente non potrebbe essere sostenuto dalla sua tesi.
Amonimo è il ptototipo perfetto, chissà se lo ha fatto apposta (meglio concedere il beneficio del dubbio) della persona che ha bisogno di credre in qualcosa, probabilmente per personali difficoltà, dunque sposa un'idea solitamente appresa in maniera limitata e limitante e la brandisce di fronte ad ogni elemento che riceve. Ogni cosa che non combacia con la sua idea di come le cose dovrebbero essere viene abbattuta dall'arroganza e dalla violenza dell'imposizione della propria visione, che utilizza la linea di minima resistenza per banalizzare l'altro e rinforzare se stesso. Queste espressioni devono far riflettere perché sono il richio che si corre anche nel fare il lavoro, portiamo in esso le nostre insicurezze e necessità di affermazione piuttosto che la possibilità di espandere la nostra esperienza, anche di fronte al diverso, e utilizziamo strumenti adatti, anche se spesso banali, per affermare le nostre debolezze, ma se riuscissimo ad osservarle questo si potrebbe rivelare un grande stimolo per l'auto osservazione.
A presto..