martedì 3 marzo 2009

Il Lavoro funziona?

Il lavoro funziona?
Il sistema offre una "mappa" dell'uomo ricca e nuova grazie alla quale è possibile imparare a distinguere le diverse parti di sé.
Il sistema ci invita a riconoscere la natura umana, nella sua espressione più automatica e ci guida a domandarci cosa siamo e ad osservare le nostre manifestazioni. L'educazione contemporanea non insegna a vedere e ad avere a che fare con la nostra natura, il sistema porta l'attenzione su parti differenti di noi.
Il sistema offre una visione del mondo per analogia con ciò che possiamo verificare. Verificiare significa trovare in sé nuovi punti di vista grazie ad un indicazione che prima non consocevamo.
Il sistema ha lo scopo di aiutare le persone a trovare quello che cercano, e se quello che cercano consapevolmente o meno è la sopraffazione del prossimo, il sistema può essere usato per questo, in questo senso può provocare grandi danni, almeno come ogni ideologia che esiste al mondo, e per questo va saputo usare.
Il sistema indica delle leggi che governano il mondo e che possono essere verificate nella vita di tutti i giorni.
La manifestazione del suo funzionamento è legata alla possibilità di cambiare le proprie risposte in maniera consapevole, se ci troviamo di fronte ad una difficoltà possiamo osservarla da punti di vista nuovi grazie alle domande che ci possiamo porre in relazione alle indicazioni che riceviamo dal sistema.
Vivere in maniera differente e maggiormente armonica rispetto a quello che ci circonda è un risultato del lavoro su di sé.
Il sistema è solo una delle manifestazioni di quello che l'uomo è, nella storia ci sono stati molti insegnamenti che hanno avuto lo scopo di trasmettere all'uomo come vivere una vita più ricca.
Il sistema è difficile da comprendere, e non può essere diversamente, per questo tante persone sono convinte che non funzioni perché nella difficoltà a metterlo in pratica non hanno verificato nessun cambiamento in sé.
E' necessario avere dubbi e rimettere in discussione quello che si è imparato, ma rimanere chiusi in un solo punto di vista sia positivo che negativo è la prigione che si chiama mente formatoria.
Riuscire a osservare le proprie risposte e imparare a mettere delle basi differenti alle proprie manifestazioni cambiando l'automatismo delle proprie risposte è una potenzialità che gli uomini hanno, ma perché questo avvenga devono essere trovate delle ragioni più forti del semplice automatismo della propria educazione, il sistema offre questa possibilità se usato in maniera coerente.
Queste sono parole, sono giudicabili vere o meno in base alla propria esperienza, ma quello che è necessario per le persone è uno scambio in cui si cerca di scoprire come usare quello che ci viene dato. Possiamo imparare da tutto fino a che rimaniamo aperti, ma non appena ci chiudiamo in una visione assoluta ci mettiamo un luccicante paraocchi che non ci permette di vedere quello che ci circonda.

Quando ho lasciato la scuola di cui facevo parte è stato perché le persone erano troppo prigioniere di certe visioni e non vi era più nessuno scambio, ho sperato di trovare altrova persone con cui scambiare, con cui condividere l'esperienza di ciò in cui personalmente credo. Lo scopo di questo blog era quello di confrontarsi nelle verifiche di come portare avanti il lavoro, di come questo si maifestava ed aiutava le vite delle persone. L'ida originaria era questa, ma mi sembra di notare che questo non sta accadendo, è un lugo dove per la maggior parte le persone deluse dal lavoro mainfestano il loro astio in qualcosa che non hano trovato e cercano di convincere il prossimo dell'inutilità del proprio viaggio. E' lecito conforntarsi con tutti i punti di vista, ma non è relaizzato lo scopo per qui questo posto esiste. Questo mi porta a riflettere sul fatto che probabilmente internet non è un luogo in cui sia possibile intavolare una discussione su come usare il sistema. Che per qualcuno non funzioni è normale, ma che questo sia il centro di tutte le discussioni esula dal mio campo di interesse, è lo stesso motivo per cui ho lasciato la scuola in cui ero, perché era tutto monopolizzato da pochi solo perché urlavano più delgi altri.
In base a questo rignrazio tutti per il loro apporto, è stato molto utile e ricco fino a che era una novità adesso è diventato un centro in cui l'impotenza di chi non è riuscito a trarre dal sistema quello che immaginava di dover trarre prende un spazio faticoso e inutile.
Arrivederci a tutti.
Enzo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono grata al lavoro interiore perché analogamente a quanto accade nella vita materiale, se ci metto il mio impegno tutti i giorni, facendo quanto mi chiede, vengo pagata, quindi funziona.
Inoltre, questo tipo di pagamento non è soggetto all’andamento dei mercati finanziari, con ribassi, restrizioni, crisi economiche in corso. Quello che mi guadagno è puramente mio, non pago tasse a nessuno…né temo che qualcuno mi faccia le scarpe o mi scarichi i suoi compiti.
Tutto questo invece succede nel mondo del lavoro materiale, ogni giorno bisogna ringhiare sempre più forte per evitare di essere sopraffatti..non facciamo che correre, correre, e correre..chissà dove?
A spendere tempo, energie nell’eseguire compiti programmati, come degli automi plasmati da pensieri collettivi fin dalla nascita.
Che triste sarebbe la vita se si riducesse tutto a questo..a spenderla nei centri commerciali, per affogare nei piaceri il nostro senso di vuoto..
Eppure da quando cerco di rallentare, anche i miei movimenti, tutto ha un senso più vero, mi sento esistere, in grado di scegliere se dormire (e continuare a ringhiare sempre più forte) oppure se cercare di dare risposte diverse al quotidiano che mi si offre.
Oggi ad esempio, è appena iniziato il fine settimana, ma a volte quello che viviamo sul posto di lavoro materiale ce lo portiamo a casa, e appena il sabato pomeriggio ci rendiamo conto che i pensieri associativi dei dissapori coi colleghi, o di quanto dobbiamo affrontare è ancora lì nella mente..passato e futuro ci portano sempre via dal presente, creando immaginazione e sofferenza…
Cercare di essere semplicemente in quanto sto facendo, è la cosa più rivoluzionaria che abbia mai scoperto.Pura Libertà.

Francesco ha detto...

Da soli il lavoro non può funzionare.
Ricordate l'esempio delle sveglie di cui parla G? dopo un pò non le si ascolta più, si crede di sentirle ed invece sono diventate inefficaci.
Quanto alla delusione di Enzo, vorrei solo ricordargli che nella quarta via è più volte citata la difficoltà di incontrare una vera scuola in mezzo a quelle false.
E in un scuola lo scambio non è quello di opinioni, ma quello basato sulla seconda linea di lavoro, che come le altre due, non può essere fatta al di fuori di un lavoro organizzato da una guida cosciente, in diretto contatto con influenze di ordine superiore.