mercoledì 12 dicembre 2007

La voce degl'altri

Grazie a GS per aver intervistato degli amici su Gurdjieff, quello che segue sono le loro risposte.

F: Gurdjieff è il più grande figlio di puttana mai esistito sul pianeta, bastardo! Il beneficio che ne ho ricavato è come quando si va dal chiropratico, prima si riceve uno choc, dopo, a distanza di tempo, si sente il beneficio. Il suo merito più grande è un nuovo linguaggio. Attraverso il linguaggio "matematico" scioglie la meccanicità mentale verso la ricezione e la percezione della tua vita quotidiana.
La comunicazione attraverso il linguaggio non serve per farsi capire ma per capire.
Mi ha insegnato che tutti dobbiamo morire, però mi ha anche insegnato come bisogna morire e anche perché.
Gurdjieff tra tutti gli altri maestri ti aiuta più ad acquisire uno stato di quiete paradossalmente attraverso una continua lotta tra il sì e il no.
M: Gurdjieff mi ha insegnato la capacità di osservarsi, le emozioni negative nascono in noi e non ce le danno gli altri. (ndr, non mi ricordo più il senso della frase che segue, penso sia riferita alle emozioni, la riporto come l'ho scritta) Manifestarsi pensando che fossero reali anche per gli altri. Lamentarsi di meno, la lamentela è meccanica. Mi ha insegnato a fare le cose con più diligenza.
G: Gurdjieff mi ha permesso di scoprire che c'è una parte di me che è un osservatore imparziale anche se poco durevole. Anche che certe cose nella mia vita andavano e vanno in un certo modo perché "dormo". Io chi sono? L'osservatore o le parti di me che osservano se stesse e il mondo esterno? Da un po' di tempo ho una strana sensazione per la vita simile al menefreghismo ma penso che sia una "Strana fiducia" simile al distacco.
Ora, caro lettore, rispondi a questa domanda: se tu fossi dentro Matrix, in che modo vorresti venirne a conoscenza?

Se avete vostre osservazioni siete i benvenuti, sia positive che negative..
Buon Lavoro..
E.