mercoledì 27 giugno 2007

Il lavoro o la fuga?

Il gruppo e il lavoro possono essere una fonte di grande ispirazione o un luogo in cui è possibile perdere tutto. La mia esperienza personale mi ha portato ad entrare in contatto con differenti gruppi e associazioni e a far parte per un periodo piuttosto lungo di una "scuola" della Quarta Via, che in sostanza si è dimostrata una scuola e a seguire un maestro che in azione non è un maestro. Quello che ha permesso al Lavoro di funzionare è stata la mia distanza dal “maestro” e la possibilità, vista la sua incapacità a insegnare, di avere un ampio margine di sperimentazione con le persone che credevano profondamente nelle idee della Quarta Via. Oggi non faccio più parte di questa farsa, mi sono avvicinato al maestro è ho sentito e verificato che non è nulla del genere, ma solo un astuto volpone che ha rigirato il sistema in maniera tale da fare si che le tutti i partecipanti al lavoro soddisfino le sue esigenze, non nutre nessun vero interesse all'evoluzione e nella capacità dei suoi studenti di guadagnare la propria indipendenza, ma nutre una grande spinta all'omologazione e alla credenza collettiva purché il "maestro" sia contento, non che lavoro in maniera non sincera, lui crede profondamente che quello che fa è per il bene del prossimo, peccato che non veda al di la del suo naso, e questo personalmente contraddice il concetto di coscienza e consapevolezza come viene esposto nella Quarta Via.
Quello che ho potuto osservare, però, che ha colpito il mio interesse è come nel tempo, persone che dicono e desiderano lavorare su di se si possono assuefare all'idea di branco e diventare felicemente delle "pecore consce" buone solo per uno stufato con patate.
Quando cercavo di confrontarmi con gli amici di anni di lavoro insieme sulle mie osservazioni, e sulla condizione di una scuola fittizia, di un uomo che ha perso il lume della ragione, vedevo differenti reazioni, ma sopra ogni cosa, la paura di cambiare. Si, mettere in discussione qualcosa implica un'azione da parte di chi non si trova in sintonia, restare solamente a sputare veleno è l'azione più idiota che una persona possa fare, quindi ad un certo punto se qualcosa non va bene è necessario prendere delle decisioni. Ed è esattamente questo che le persone a cui voglio bene e che stimavo per il loro lavoro non sono o non erano in grado di fare. Ho compreso che spesso, molto spesso usiamo l'idea del lavoro su di sé, assimilata da qualunque sistema o credenza, più per mascherare le nostre paure e per trovare un Isola Felice in cui rinchiuderci che per veramente vedere in faccia la realtà, prima di tutto quella nostra personale e poi quella che ci circonda.
La Quarta Via dice che il lavoro deve essere svolto nella vita, dopo l’esperienza nel “Cuore della Scuola”, cioè un ritiro in mezzo al nulla dove non ci si confronta con nessuno, il ritorno alla “vita” mi ha rimesso in contatto con il cuore del lavoro su di sé che è quello di vedere se stessi, superare le paure e diventare qualcosa di migliore. Fughe strategiche rinforzano solo gli aspetti più arroganti della falsa personalità, cristallizzandoci nell’idea malsana di una presunta superiorità delle persone che lavorano rispetto al resto del mondo. Un gioco infantile di masturbazione reciproca che può essere avvalorato solamente attraverso l’isolamento.
Questo è il senso del lavoro, dal momento in cui il lavoro o come lo vogliamo chiamare diventa strumento per il nostro isolamento dal mondo, giustificato dal fatto che gli altri non possono comprendere possiamo essere sicuri che stiamo perdendo il senso del lavoro e stiamo scappando nel nostro finto e arrogante sogno ad occhi aperti, ingannando il principio e scopo del Lavoro.
Se una persona porta avanti realmente e sinceramente un lavoro di risveglio della propria coscienza e consapevolezza questo lo porta ad essere più aperto e più comprensivo, meno giudicante. Ogni lavoro che non genera tale possibilità è una glorificazione della personalità.
E’ indispensabile un profondo esame di quelli che sono i pensieri che rivolgiamo al mondo esterno, in essi troviamo la fotografia del nostro livello d’essere.

Buon Lavoro a tutti..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo testo è protetto dai diritti d'autore.. presenteró una denuncia formale alle autoritá per questo incredibile in lesa alla proprietá intellettuale.

Saluti
Gurdjieff Fondation

Enzo ha detto...

Beh, caro anonimo della Gurdjieff Foundation (forse ci vorrebbe qualche riferimento in più per essere sicuri che ne sei membro), mi sembri un tantino aggressivo, innanzitutto sarebbe giusto indicare il testo a cui ti riferisci, secondo di poi se il testo è effettivamente protetto da copyright che tu possiedi, e puoi dimostrare, basta fare un richiesta di rimozione, e lungi da questo sito l'idea di ledere nessuno, il testo sarà rimosso. Nessuna intenzionale lesione è stata tentata, ma solo un lavoro di gruppo per rendere accessibile ai lettori italiani un testo che non è mai stato tradotto e di grande interesse per chi è appassionato dal lavoro di Gurdjieff, questo sempre nel caso che come mi pare di intendere tu ti riferisca alla "Lotta dei Maghi", nel caso ti riferisca ad un altro testo per favore comunicami quale e per favore procura un diritto di copyright è con tante scuse sarà immediatamente rimosso.
Per quanto riguarda il testo originario in inglese è liberamente distribuito si online al sito http://www.scribd.com/
quindi per il copyright della versione inglese puoi fare riferimento al sito suddetto, per quanto riguarda la traduzione il copyright è direttamente collegato al traduttore stesso in relazione all’art. 4 della legge 22 aprile 1941, n. 633.
Salvo restando che se il copyright della versione inglese viene riconosciuto leso e la pubblicazione online vietata, il testo verrà immediatamente rimosso.
Adesso mi permetto un commento personale sulla limitatezza di visione di un attacco tale di fronte al tentativo di rendere accessibile un opera di quello che dovrebbe essere considerato il maestro fondatore della Gurdjieff Foundation. La considerazione che questo materiale possa far conoscere il vostro lavoro e apprezzare il lavoro di Gurdjieff non ti è passata per la mente? se questo testo è così importante perché non è disponibile in Italiano? Ma chi sei? perché ti nascondi sotto un nome di una fondazione? Rappresenti la fondazione stessa? suvvia...
Saluti
E.