C'era una volta l’Assoluto..
Non vi era ancora l'Universo, ma esisteva solo l'entità dell'Uno. Ad un certo punto si accorse che il suo esistere "individuale" era passibile della corrosione del tempo, l'impietoso Heropass. Allora decise, attraverso un atto di Volontà, di dare inizio alla creazione usando le due leggi fondamentali dell’Universo, la legge del tre e la legge del sette.
Perché?
Perché generando la diversità avrebbe potuto continuare ad esistere nel continuo riflusso di nuove energie, per questo da un certo punto in poi del raggio di creazione le cose che derivano dal primo atto di volontà dell'Assoluto non sono direttamente collegate con "lui", la loro distanza dal creatore permette di creare qualcosa di nuovo che può, nel suo viaggio a ritroso verso la fonte, nutrire la differenziazione ed in questo modo sconfiggere l'implacabile Heropass.
L'uomo ha la possibilità di essere questo elemento creativo, contiene in se il seme della rigenerazione, e può iniziare il cammino a ritroso verso la fonte. Questo è lo scopo della sua creazione; la possibilità di essere parte del tutto, di essere e donare se stesso all'arricchimento del tutto attraverso il suo viaggio di crescita, evoluzione ed espansione. In maniera “pratica” quello che l'uomo cristallizza può sopravvivere al suo corpo fisico e può continuare a raffinarsi passando ad un livello più elevato del raggio di creazione e portando la sua "esperienza" nel tutto.. è il massimo dell'altruismo, essere per il tutto e non per se stessi.. questo è il principio degli sforzi coscienti. La sofferenza volontaria è il carburante per questo cammino.
Buon primo d'Aprile.
E.
martedì 1 aprile 2008
C'era una volta l'Assoluto
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